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Il Piatto di Sant'Antonio
8/19 Gennaio, Santa Maria degli Angeli | Assisi

Nato e distribuito come pranzo per i poveri, il Piatto di Sant'Antonio consisteva in una razione di maccheroni, due fette di carne in umido, quattro salsicce, due polpette, pane, mezzo litro di vino e due mele.
Oggi il piatto di Sant'Antonio Antonio viene consumato, nella domenica successiva al 17 Gennaio, dai residenti, amici, conoscenti e da angelani che vivono fuori dalle mura amiche, nei ristoranti ad un prezzo "politico" perché per tradizione i Priori debbono provvedere a gran parte della spesa; infatti non bisogna mai dimenticare che il Piatto è nato come offerta gratuita verso i bisognosi.

La storia
Il culto di S. Antonio Abate viene da lontano e risulta particolarmente diffuso in tutto il mondo cristiano. La civiltà contadina conferisce al Santo egiziano una predilezione particolare. I contadini tendevano e tendono ad accattivarsi i favori del Santo Abate per esorcizzare le malattie contro gli animali. E forse per questo in molti paesi, come d'altra parte in Assisi, nascevano le Confraternite.
I Priori diventavano il braccio secolare, scelti e/o cooptati nelle famiglie dei carrettieri, dei postiglioni, dei cavallai, dei vetturini, dei contadini, dei fornaciai, e comunque i possessori di animali. Poi per una serie di ragioni le Confraternite furono soppresse, ma non scomparve la devozione. Anzi, dopo l'erezione della Parrocchia di Santa Maria degli Angeli nel 1850, Sant'Antonio ottenne dalla gente che vive all'ombra della Bella Cupola del Vignola, una ripresa devozionale, legata ad un miracolo che sanò alcuni animali colpiti dalla peste; in un certo anno infatti a Santa Maria degli Angeli scoppiò una epidemia che colpì in modo particolare i cavalli delle scuderie. Così ci si rivolse con fiducia a Sant'Antonio Abate, protettore delle bestie, ed ottenuta la grazia con la fine del morbo, come ringraziamento al Santo fu celebrata con grande solennità la sua festa. Venne fatta la processione per le vie del paese e fu distribuito un pranzo ai poveri che prese la denominazione di "Piatto di Sant'Antonio".

I festeggiamenti hanno il sapore di un gesto laico al Santo con una felice appendice di generosa solidarietà per i poveri. Una solidarietà che ieri si realizzava con l'offerta gratuita di un "piatto" gastronomico e che, oggi, ha aggiunto, alle ragioni del passato, forme moderne di attenzione alle nuove povertà: anziani in difficoltà, bambini abbandonati, famiglie in difficoltà, associazioni benefiche ecc.

I Priori, da quattro che erano nel principio, sono passati a otto nel 1952, fino ad arrivare a dodici. Si articolano in Priori serventi (dodici), entranti (dodici) e uscenti (dodici). Durano in carica tre anni, ma con la qualifica per un anno di entrante, servente e uscente.

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Dall'8 al 19 gennaio, venite a divertirvi alla Taverna dei Priori Serventi 2020, nello spazio dedicato alle serate della 
Prioranza di inizio decennio! 

Per maggiori informazioni:
info@festasantantonio.it
www.festasantantonio.it

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